Strategie per la ricerca di lavoro

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Cosa deve fare un giovane che non ha lavoro? Aspettare che magicamente qualcuno lo liberi dal divano in cui sosta per offrirgli l’opportunità della vita? Attendere il reddito di cittadinanza e sperare che qualche tutor gli trovi il lavoro? Compulsare gli annunci di concorsi per partecipare in giro per l’Italia a qualsiasi opportunità di test, prova scritta, selezione con altri mille candidati? Inviare il proprio curriculum a mailing list di imprese e sturi professionali, sperando che non venga subito cestinato?

Una strategia è necessaria, prima per fare un bell’esame e capire quali sono le reali attitudini e i propri punti di forza e poi cercare qualcosa di adatto a questo. Da questo punto di vista in Italia le politiche attive del lavoro, che aiutano a fare l’analisi delle proprie qualità e motivazioni (il bilancio delle competenze, come si definisce realmente) e indirizzano verso una strada precisa, praticamente non esistono. Il governo ha messo mano, pur confusamente, a questo obiettivo, ma i risultati non saranno immediati. Quindi è necessario che il bilancio delle competenze sia fatto, per così dire, in casa, e che da questo discenda la strategia. Certo, un’azienda che cerca personale non ama chi è stato in attesa senza far nulla, e quindi è importante arricchire il curriculum vitae anche con lavori a termine e lavoretti, che da un lato consentono di formare la personalità con nuove esperienze, dall’altra fanno maturare consapevolezze e insegnano, perlomeno, la vita in un’organizzazione di lavoro. Quindi una ricerca di quel lavoro che consente di mettere insieme qualche soldo, ma anche di fare prime esperienze, è un passaggio importante del proprio bilancio. Qui bisogna stare attenti, però, perché il mondo degli affari è pieno di squali, di personaggi che giocano al gatto e alla volpe, promettendo grandi risultati, senza in realtà offrire molto. Vanno bene le esperienze di vendita, magari in agenzie immobiliari, o assicurative, ma sapendo che questo lavoro va fatto con consapevolezza, altrimenti è solo foriero di delusioni e frustrazioni. Se si vuole iniziare un lavoro commerciale, si può tentare in aziende che offrono maggiori garanzie, un’organizzazione del lavoro adeguata, un contratto a termine, magari, ma secondo i principi legali. È il caso ad esempio dei grandi call center, che consentono un lavoro commerciale – che può essere utile nella vita in mille occasioni – ma sono in grado sia di organizzare il lavoro, sia di offrire inquadramenti contrattuali adeguati. Accueil, è un’azienda di questo tipo, con sedi in molte regioni dell’Italia meridionale, e che offre contratti di lavoro a tempo determinato.

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